Niantic è l’azienda che, già 8 anni fa, ha portato la realtà aumentata alle masse attraverso il gioco Pokémon Go. Il fondatore e CEO John Hanke (padre di Keyhole, acquisito da Google e trasformato in Google Earth) ha un’idea peculiare di metaverso ed uno scopo molto ambizioso “costruire il metaverso del mondo reale”. Proviamo a capire meglio qual è la strategia di Niantic attraverso quest’intervista che mi ha concesso Sarah Burslem, Director of Business Development EMEA.
Niantic ha fatto capire più volte che non ama il concetto di metaverso. Ci spiega perché?
Noi crediamo che abbia senso usare la tecnologia per concentrarsi sulla “realtà” della realtà aumentata, ossia per incoraggiare tutti, noi inclusi, ad alzarsi, camminare all’aperto e connettersi con le persone e il mondo intorno a noi. Questo è ciò che noi umani siamo nati per fare, il risultato di due milioni di anni di evoluzione e, di conseguenza, queste sono le cose che ci rendono più felici. La tecnologia dovrebbe essere usata per migliorare queste esperienze, non per rimpiazzarle.
Pensate che le esperienze di realtà aumentata si imporranno rispetto a quelle di realtà virtuale o potranno coesistere?
C’è un chiaro spazio per la coesistenza, ma c’è anche una differenza fondamentale tra l’obiettivo della realtà virtuale (VR) e quello della realtà aumentata (AR). Il focus della VR è di creare un mondo alternativo. Una realtà sintetica nella quale rifuggiarsi, una spiaggia meravigliosa o qualunque altro posto si voglia andare. Questo non è l’obiettivo dell’AR. Qui l’obiettivo è migliorare la realtà. E questo non vuol dire necessariamente rimpiazzarla con immagini, ma aggiungendo selettivamente cose che possono arricchire il mondo e rendere le nostre vite più semplici.
Un’altra società che punta sulla realtà aumentata è Apple. Cosa vi differenzia dalla loro visione?
Entrambi concordiamo sull’enorme potenziale della realtà aumentata. Niantic gode dell’essere una media azienda focalizzata sul fare una sola cosa. Ci occupiamo e siamo estremamente focalizzati sulla realtà aumentata. Il fatto di combinare la costruzione di una community di utenti e di giochi con una mappa 3D ed una piattaforma ci mette in una posizione molto forte.
Stiamo costruendo una mappa tridimensionale del mondo mano nella mano con i nostri giocatori. E questo porterà gli atomi (il mondo reale) e i bit (il mondo digitale) a convergere facilmente in modo da creare nuovi tipi di esperienze immersive AR. Siamo in una posizione privilegiata per la costruzione della più utile mappa del mondo perché la nostra variegata e globale base di giocatori ci aiuta a identificare, scansionare e mappare luoghi interessanti e meritevoli di essere vissuti.
La vostra idea di social network si chiama Campfire, ce la spiega meglio?
Campfire è una nuova social app che aiuta gli esploratori di Niantic a scoprire nuove persone, posti ed esperienze attorno a loro. Quando apri l’app, vedi una mappa dinamica della tua area con tutte le esperienze di gioco e le attività che i tuoi amici e gli altri giocatori hanno inserito in un posto specifico nelle vicinanze.
Così, quando stai giocando ad un certo gioco, puoi vedere se ci sono altre persone nei dintorni. Se stai viaggiando in un posto nuovo o semplicemente vuoi esplorare nuove zone della tua città, la mappa diventa un modo divertente per scoprirla. E se ti incontri con altri, puoi inviar loro una richiesta di amicizia e un messaggio diretto per coordinare il vostro prossimo incontro.
Niantic produce software, ma so che state lavorando anche a degli occhiali per AR. Crede siano necessari per l’adozione di massa dell’AR? Quali sono le sfide tecniche da affrontare e quando saranno pronti?
Ci aspettiamo che i dispositivi AR rappresenteranno il più significativo cambiamento nelle piattaforme dall’avvento dello smartphone circa due decenni fa, e anche su una scala ancora più ampia. Immaginiamo di vedere un ecosistema aperto di dispositivi diversi di una molteplicità di costruttori. Il nostro obiettivo è fornire le fondamenta tecnologiche per un numero quanto più ampio di dispositivi AR e dare ai consumatori la più ampia scelta possibile. Gli occhiali rappresenteranno un punto di svolta, ma avranno diverse forme. E opereranno insieme ad orologi, auricolari e AR per creare un’esperienza unica.
Qual è la killer app dell’AR?
La realtà aumentata sarà molto di più di quello che vediamo oggi. Una volta che tutte le applicazioni potranno accedere alle informazioni di luogo attraverso una mappa del mondo leggibile dalla macchina, si creeranno esperienze migliori e più realistiche. In definitiva, lo scopo è avere una “realtà aumentata nella nuvola” (AR Cloud) che semplicemente “funziona” dando le informazioni, profonde e complesse, a qualsiasi applicazione, ma rimanendo completamente invisibile all’utente finale.
Stiamo assistendo ancora all’infazia della realtà aumentata. La tecnologia sta evolvendo. Pokémon Go è la prima applicazione di massa. In particolare nel gaming quello che vediamo, con la tecnologia AR che migliora, è un maggiore coinvolgimento nel gioco. I personaggi avranno interazioni più significative con gli ambienti del mondo reale.
Quali saranno le applicazioni pratiche dell’AR per le aziende?
Niantic fornisce alle aziende la piattaforma e la tecnologie per usare l’AR per indirizzare i veri bisogni dei consumatori e i loro problemi. Un grande esempio di questo è il retail dove, secondo GWI, oltre un quinto della Gen Z e dei millenial vogliono che più negozianti adottino l’AR per permettergli di provare i prodotti digitalmente. La domanda è ancora più elevata negli Stati Uniti dove questo dato arriva ad un quarto. In questa situazione, l’AR è l’esperienza migliore dopo una visita in negozio.
Alcuni retailer hanno usato la tecnologia AR per ricreare l’esperienza dello shopping in-store durante le chiusure nel periodo pandemico, ma molti la stanno usando ora per riportare le persone in negozio.
Il team di 8th Wall in Niantic è in prima linea con la sua tecnologia WebAR che permette ai consumatori di avvicinarsi ad un prodotto osservando e piazzando una sua replica digitale nel proprio mondo fisico.
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