Possiamo pensare al Metaverso come ad un termine generico per descrivere tecnologie che esistono da molto tempo. La prima tecnologia che viene in mente è la realtà virtuale. Nel travel, essa consente di creare copie digitali di luoghi esistenti nel mondo reale. Questa tecnologia viene utilizzata dalle strutture turistiche, come gli hotel, per offrire ai viaggiatori l’opportunità di esplorare la loro camera prima di prenotare, fornendo un’esperienza più coinvolgente durante il conseguente viaggio vero e proprio.
Il Metaverso offre un livello di immersione superiore rispetto a brochure o siti web 2D, permettendo ai viaggiatori di ottenere maggiori informazioni prima di prenotare un soggiorno. Nonostante il cambiamento nel mezzo attraverso il quale le prenotazioni vengono effettuate, quindi, il Metaverso non modifica in alcun modo l’essenza dell’ospitalità o del viaggio in sé.
Oltre alla realtà virtuale, il Metaverso fa anche uso della realtà aumentata, consentendo agli utenti di visualizzare elementi digitali sovrapposti a luoghi del mondo reale, come il Colosseo di Roma, mostrando anche il suo aspetto originale nel passato. La realtà aumentata potrebbe rappresentare un punto di ingresso più conveniente per le aziende del settore turistico, a causa del costo e della complessità legati alla creazione di gemelli digitali all’interno di mondi virtuali e dei problemi di interoperabilità tra i diversi metaversi. Ad oggi, infatti, non esiste una piattaforma di Metaverso unificata, ma ci sono molti mondi virtuali chiusi, quelli che noi chiamiamo “walled garden”, che non sono in grado di interagire tra loro.
Interoperabilità, decentralizzazione, inclusione
Ciò rappresenta un rischio per le aziende che investono in una sola piattaforma, poiché i contenuti creati in un mondo virtuale non possono (generalmente) essere trasferiti in altri metaversi, se non tramite complesse e costose operazioni di morphing, ma qui entriamo in un ambito troppo tecnico.
L’investimento per la creazione di uno spazio all’interno di un singolo metaverso, anche in caso di spazi di piccole dimensioni, come una sala riunioni o una lobby, può arrivare fino a 25.000-50.000 o anche 100.000 euro, rendendo troppo rischioso per la maggior parte delle aziende prevedere quale metaverso sarà il più popolare in futuro.
In uno scenario ideale, dovrebbe essere possibile muoversi tra mondi e trasferire beni e servizi all’interno di essi senza problemi di interoperabilità. Tuttavia, al momento attuale, siamo ancora lontani da questa realtà. L’ideale del Metaverso, quello che noi chiamiamo “utopico”, è quello di diventare uno spazio veramente decentralizzato e inclusivo, dove ogni utente possa accedere e interagire liberamente. Tuttavia, l’attuale declinazione metaversica di Zuckerberg con Horizon e tanti altri sembra essere quella di creare un incubo distopico di advertising all’interno di una piattaforma centralizzata altamente immersiva.
Per garantire la sostenibilità a lungo termine del Metaverso, è importante considerare la decentralizzazione e la creazione di valore come priorità rispetto alla realismo e all’immersione. Altrimenti, il Metaverso rischia di diventare solo una versione più avanzata di “The Sims”, divertente ma poco utile. È importante anche considerare il rischio di raccolta e utilizzo dei dati personali all’interno del Metaverso, soprattutto se gestito da aziende centralizzate. Un Metaverso decentralizzato e basato sulla blockchain potrebbe offrire agli utenti maggiore libertà e sicurezza, permettendo loro di accedere con i loro wallet digitali senza la necessità di nomi utente centralizzati o password. E se è più probabile che emergeranno diversi metaversi specializzati, come ad esempio uno per il lavoro, uno per socializzare con gli amici, uno per gli appuntamenti e forse anche uno per il contenuto per adulti, tuttavia, è importante garantire l’interoperabilità tra questi mondi virtuali per evitare il rischio di “rapimento digitale”, ovvero l’impossibilità di trasferire o utilizzare le proprie risorse digitali in altri metaversi.
La Connessione con gli NFT per il Mondo Travel
Diverse aziende crytpo stanno già guadagnando miliardi di dollari attraverso il drop di token non fungibili (NFT) nei portafogli digitali. Ad esempio, un’azienda potrebbe inviare NFT direttamente ai wallet della community al posto di newsletter promozionali, permettendo di accedere ad articoli come questo senza invadere la privacy o richiedere informazioni personali, soprattuto in questo momento storico di “privacyfobia”. Questo rappresenta un modo più efficiente di interagire con la comunità senza dover necessariamente conoscere l’indirizzo e-mail o il nome di un individuo, poiché il semi-anonimato garantito dalla blockchain è più che sufficiente.
Gli NFT possono anche essere utilizzati per contrastare il duopolio delle agenzie di viaggio online (OTA) in Europa. Benché gli NFT siano spesso associati all’arte digitale o alle immagini JPEG, possono essere utilizzati per molti altri scopi, come lo scambio di informazioni tra due punti attraverso un sistema decentralizzato che non richiede supervisione o controllo umano. Ad esempio, il settore dell’ospitalità può aumentare le prenotazioni dirette e i ricavi attraverso la vendita di stanze come token non fungibili.
Inoltre, anche i punti dei programma fedeltà alberghieri potrebbero essere sostituiti da NFT in futuro. La comunità artistica è interessata agli NFT poiché i creatori possono ricevere una commissione, per esempio il 10% di tutte le transazioni future, quando un’opera viene acquistata. Lo stesso può essere fatto nella distribuzione alberghiera. Si crea un circolo virtuoso e disintermediato di revenue completamente nuovo.
Le organizzazioni autonome decentralizzate (DAO), poi, sono una soluzione interessante per risolvere alcuni dei problemi di gestione attuali, poiché utilizzano token basati sulla blockchain per prendere decisioni super partes. Un vantaggio di questo sistema è che è inattaccabile e non richiede che una singola entità abbia il controllo totale. Ad esempio, le DAO potrebbero essere utilizzate per gestire in modo più efficiente destinazioni turistiche popolari come Venezia o Amsterdam attraverso l’utilizzo di token per coinvolgere le diverse parti interessate del settore dell’ospitalità in decisioni importanti circa la destinazione e come combattere l’overtourism. L’utilizzo degli smart contract sostituisce il bisogno di fiducia con la verità crittografica, creando una forma di democrazia digitale. Tuttavia, l’adozione di questi sistemi potrebbe essere ostacolata dall’integrazione con obsoleti sistemi legacy esistenti nel settore dell’ospitalità e dalla (mala)gestione politica degli affari turistici, ma questo è un terreno scivoloso. Tornando agli NFT: essi sono un elemento cruciale del Metaverso in generale, ad esempio quando si tratta di real estate digitale e acquisto di terreni virtuali, che sono essenzialmente pixel sotto forma di token.
Opportunità o bolla?
Il Metaverso rappresenta una nuova dimensione della realtà che avrà un impatto profondo sulla nostra vita quotidiana e sulle nostre attività commerciali. Modificherà il modo in cui interagiamo, comunichiamo e addirittura concepiamo noi stessi. Man mano che si sviluppa, genererà nuove industrie e manderà in pensione alcune di quelle esistenti, quindi è bene iniziare a farci i conti.
Le aziende del settore ricettivo interessate a esplorare il Metaverso senza caricarsi di alti investimenti iniziali potrebbero considerare l’advertising virtuale, come sta già facendo l’industria del food, per esempio utilizzando avatar vestiti da rider di Deliveroo o Uber Eats in alcuni giochi interattivi. Un modo per le strutture ricettive e altre aziende del settore turistico di entrare nel Metaverso senza “ricostruirsi” virtualmente è quello di pubblicizzarsi su piattaforme esistenti. Pensiamo a Roblox, che conta 50 milioni di utenti giornalieri, molti dei quali al di sotto dei 16 anni che, sebbene non sono (ancora) in grado di prenotare una camera d’albergo da soli, possono influire sulla decisione di viaggio dei loro genitori, come ogni persona che ha un figlio sa bene. Inoltre, la pubblicità nel Metaverso consente a hotel e destinazioni di testare il terreno senza dover investire risorse significative per costruire la propria presenza metaversica. Al contrario, le aziende possono raggiungere il loro pubblico di destinazione attraverso le piattaforme esistenti e valutare come trarne beneficio.
Attualmente, vi è una diffusa FOMO intorno al Metaverso, simile dal dot.com boom avvenuto nella metà degli anni ’90. In quel periodo, aziende che aggiungevano il suffisso “.com” ai loro nomi hanno registrato aumenti anomali del loro valore azionario, indipendentemente dal loro coinvolgimento real con il Web. Allo stesso modo, i brand associati alle criptovalute, alla tecnologia blockchain, al Metaverso o al Web3 stanno sperimentando una simile euforia e un aumento ingiustificato del loro valore che, prima o poi, sfocerà in una bolla. Tuttavia, è importante ricordare che dalle ceneri di un’altra bolla (quella delle delle dot-com, appunto) è nato il mercato dell’e-commerce, che a oggi ha un valore di 5 trilioni di dollari.
In sintesi, il Metaverso non è più solo un concetto di fantascienza cyberpunk, ma rappresenta un’industria in rapida espansione che ha il potenziale di trasformare le nostre vite e il modo in cui interagiamo con gli altri e con il mondo che ci circonda. Il suo successo dipenderà dallo sviluppo e dall’adozione che ne verranno fatti, e sarà compito nostro plasmare il suo futuro in modo da farne beneficiare tutti i membri della società. Siete pronti a farlo?