Nel periodo della pandemia alcune università, a causa del lockdown, hanno dovuto rivedere l’offerta formativa ed erogare i corsi da remoto, iniziando anche a testare gli ambienti tridimensionali digitali e le piattaforme di social VR.
Ad esempio, AteneiOnline ha sperimentato un servizio di orientamento disponibile in Roblox con un avatar in maglietta bianca, jeans e cappello da laureato per mettere in contatto i giovani con un team di orientatori professionisti specializzati nella formazione universitaria a distanza.
Se da un lato quella delle università è stata una scelta obbligata a causa delle circostanze esterne, dall’altra le sperimentazioni di formazione in realtà virtuale ed aumentata avevano già confermato la loro efficiacia. Questi i dati presentati nel 2020 all’evento Virtual Reality Day, una maratona di 24h internazionale in Altspace VR.
Quali sono i vantaggi nell’apprendere in XR e nel metaverso? Le ricerche dicono che i vantaggi sono:
- maggiore coinvolgimento: l’XR può fornire agli utenti esperienze di apprendimento coinvolgenti e interattive più coinvolgenti rispetto ai metodi di apprendimento tradizionali, come leggere o guardare video, il che aiuta a mantenere gli utenti interessati e motivati nel processo di apprendimento.
- imparare attraverso la pratica: consente agli utenti di sperimentare le informazioni in modo più significativo e pertinente utilizzandole in prima persona.
- applicazioni nel mondo reale: può fornire agli studenti una vera e propria simulazione delle informazioni che stanno acquisendo.
- accessibilità: l’apprendimento può essere reso più accessibile attraverso l’uso della realtà estesa e i mondi immersivi, in quanto può essere utilizzato su più dispositivi (VR e metaverso con visori e/o desktop, realtà aumentata su mobile e realtà mista con visori) e può essere personalizzato per soddisfare le esigenze degli studenti.
Anche la ricerca “The PwC 2022 US Metaverse Survey” conferma che le esperienze in VR e nel metaverso permettono di apprendere più facilmente e velocemente sia le hard skills sia le competenze trasversali, come leadership, resilienza e gestione del cambiamento.
I primi esperimenti in Second Life
Nulla di veramente nuovo, perché nel 2003, quando Second Life è stato lanciato, alcune università e scuole di formazione avevano acquistato land e aperto classi virtuali. Nell’agosto 2006 vennero presentati diversi lavori scientifici delle università “Proceedings of the Second Life Education Workshop” alla Second Life Community Convention organizzata a San Francisco. Si illustravano gli esperimenti condotti con gli studenti in SL ed i vantaggi offerti dalla piattaforma alla formazione universitaria
‘Second Life supports rich communication, virtual collaboration, and 3-D content creation. The Second Life synthetic world has great potential for teaching and learning.’ – Chang Liu, Assistant Professor of School of Electrical Engineering and Computer Science – Ohio University
‘Students were able to work from different access points at the same time without the need to need to sit face to face or in the same room. What makes Second Life successful in the communication aspect is that each person has their own identity, 26 also known as an avatar which makes communicating through SL appear more personable than an e-mail or instant messaging programs.’ – ricercatori di Johnson & Wales University, Providence, Rhode Island, USA
Le sperimentazioni continuarono negli anni anche se diventarono meno frequenti. Nel 2010 l’Università di Edinburgo diede la possibilità agli studenti dei corsi e-learning o ai fuori sede di fare la cerimonia di laurea proprio in Second Life. Dopo il grande successo raggiunto negli anni 2006 – 2007, Second Life ha iniziato un lento declino che l’ha portata a passare dai 17 milioni di utenti iscritti al milione attuale. Alcune aziende ed università hanno venduto i loro land e tanti progetti sono stati congelati, anche se i residenti rimasti sono sempre molto attivi.
Che cosa sono le Metaversity?
Metaversity o MetaUniversity è un termine che si riferisce ad un ambiente immersivo universitario che combina tecnologie VR e AR, un gemello digitale di un campus fisico in cui studenti e docenti possono interagire tra loro tramite il loro avatar, gemello digitale. Gli atenei coinvolti in questi progetti sono già numerosi e l’offerta di corsi sta crescendo a livello mondiale.
A causa del lockdown che ha chiuso tutti gli atenei, tre anni fa si è tornati a sperimentare nel metaverso su nuove piattaforme immersive come, ad esempio, in Altspace VR dove il prof. Gianluca Arnesano dell’Università degli Studi di Napoli ‘Parthenope’ aveva tenuto una prima lezione universitaria.
A maggio 2020 il VR@Polito aveva organizzato un incontro in cui docenti e studenti avevano potuto lavorare come avatar all’interno del modello 3D in Bim per un caso studio, condividendo in gruppo lo spazio virtuale.
Si è trattata in effetti di un’accelerazione di una tendenza che è in corso già da qualche tempo. Le sperimentazioni sono continuate in più atenei che hanno aperto dei corsi interamente in VR e sessioni all’interno dei mondi immersivi.
Da un lato la tecnologia in realtà virtuale e aumentata continua a migliorare le applicazioni educative, dall’altro college e università, in particolar modo stanno creando corsi sul e nel metaverso per migliorare il coinvolgimento degli studenti remoti e fornire maggiori opportunità di apprendimento esperienziale anche attraverso la gamification.
Università internazionali nel metaverso
Analytics Insight.net fornisce un elenco delle dieci università più qualificate nel metaverso sia per le attività di ricerca sia per i corsi.
Università di Stanford
La Stanford University ha lanciato la sua prima classe di realtà virtuale, utilizzando Oculus Quest 2 su temi come cultura popolare, ingegneria, scienza comportamentale e comunicazione. Il corso fa parte di uno studio condotto dal Virtual Human Interaction Lab di Stanford che sta esaminando come le tecnologie virtuali possano essere efficacemente utilizzate in contesti educativi.
Università di Tokyo
Nota come Todai, l’Università di Tokyo offrirà una serie di programmi di studio nel 2023 che si svolgeranno nel Metaverso. Il percorso di studi sarà istituito dalla Facoltà di Ingegneria di Todai e dalle scuole di specializzazione legate all’ingegneria, con l’obiettivo di fornire un orientamento per gli studenti ed avvicinare ad ingegneria soprattutto le donne che sono in minoranza ed affrontare la carenza di personale qualificato per gestire la trasformazione digitale e tenere il passo con i rapidi cambiamenti nelle tecnologie avanzate.
Guangdong University of Technology
Guangdong University of Technology (GDUT) è un’università nel Guangdong, in Cina, con una vasta gamma di campi di studio, ma soprattutto specializzata nello studio di ingegneria. E’ diventato un centro per lo studio sul Metaverso.
Università Mahindra
L’università Mahindra ha stretto una collaborazione con l’azienda Tech Mahindra per istituire un nuovo “Makers Lab” per la ricerca e lo sviluppo nel calcolo quantistico, nell’intelligenza artificiale e nel Metaverse. Nell’ambito della partnership, gli studenti della Mahindra University avranno l’opportunità di lavorare in progetti di ricerca e sviluppo nel campus.
Università tecnologica di Nanyang
Nanyang Technological University (NTU) è una delle più antiche università di Singapore ed è considerata tra le migliori università del mondo. É impegnata in lavori di ricerca sul Metaverse, tra cui “Reliable Coded Distributed Computing for Metaverse Services: Coalition Formation and Incentive Mechanism Design” e sulle applicazioni aziendali del Web 3, come “Optimal Targeted Advertising Strategy For Secure Wireless Edge Metaverse”.
Korea Advanced Institute of Science and Technology (KAIST)
É un’università nazionale situata nella Corea del Sud. Fondata nel 1971 come la prima istituzione scientifica e ingegneristica pubblica e come centro di ricerca. Recentemente, i ricercatori hanno lavorato su progetti sul Metaverse e sul Web 3, tra cui “When Creators Meet the Metaverse: A Survey on Computational Arts” e “All One Needs to Know about Metaverse: A Complete Survey on Technological Singularity, Virtual Ecosystem, and Research Agenda”.
Università statale del Nuovo Messico
La New Mexico State University sta lavorando con EON Reality, leader nel trasferimento di conoscenze e competenze basate sulla realtà aumentata e virtuale, per portare la tecnologia nelle aule attraverso il sistema NMSU. La piattaforma EON-XR sarà prima integrata in corsi selezionati presso il Doña Ana Community College di NMSU e successivamente si espanderà al campus principale di NMSU.
University College di Londra
University College London – UCL – è la seconda università più grande del Regno Unito per numero di iscrizioni totale e per iscrizioni post-laurea. Istituzione membro dell’Università federale di Londra, UCL è leader britannico nella ricerca. Ospita studenti e docenti interessati alla borsa di studio Metaverse.
Università del Maryland Global Campus
University of Maryland Global Campus (UMGC), pioniere dell’istruzione online, ha collaborato con VictoryXR, leader globale nella creazione di ambienti di apprendimento attraverso la tecnologia immersiva, in un programma pilota che utilizzerà la realtà virtuale e aumentata nelle classi nel semestre autunnale.
Università Sabancı
Sabancı University è stata fondata vicino a Istanbul nel 1994. É diventata leader nelle tecnologie emergenti, come Web 3. L’università ha prodotto 8 articoli di ricerca sul Metaverse.
Un settore dove si sta diffondendo la formazione universitaria nel metaverso è quello medico. All’Università del Galles del Sud, è in fase di sviluppo “Mediverse”. Una piattaforma digitale medica, creata dalla società di formazione Goggleminds, che ha ricreato un ospedale virtuale dove gli studenti possono sperimentare con la realtà virtuale e la gamification, senza mettere a rischio sé stessi o i pazienti.
Università italiane nel metaverso
E in Italia quali sono le università che stanno sperimentando? Già nel 2021 l’Università Federico II di Napoli aveva iniziato a sperimentare gli Hybrid Learning Spaces, soluzione integrata sviluppata da Hevolus Innovation e Microsoft Italia per una didattica in realtà mista. Si tratta di aule virtuali immersive che consentono di introdurre in ambiti didattici scientifici ed umanistici un modello educativo fruibile sia da remoto che in presenza, attraverso lezioni e supporto ai laboratori olografici.
Nel 2022 anche l’università di Palermo ha aderito allo stesso progetto di Hybrid Learning Spaces.
“Attraverso le soluzioni di realtà mista si possono creare dei nuovi mondi virtuali con lo scopo di implementare i sistemi formativi tradizionali, senza sostituirli, ma concorrendo ad uno sviluppo migliore delle tecniche di formazione, delle realtà nuove che permettono di rendere l’ambiente di apprendimento un ambiente fortemente improntato all’esperienza dei partecipanti”. – Massimo Midiri, rettore Unipa nell’intervista a redat24.com.
Lo studio del Metaverso è entrato sia nel master del Politecnico di Milano “Material Balance Design. Tecniche digitali e innovazioni circolari in architettura”sia nel master in “Architettura Digitale (MADI)” dell’Università IUAV di Venezia.
L’Università di Udine ha inserito nel piano di studi per l’anno accademico 2022-23 un corso trasversale in “Metaverso”.
L’Accademia di belle arti Laba di Brescia ha lanciato la propria “Estetica dei metaversi”, permettendo agli studenti di vivere esperienze virtuali applicate ai vari ambiti disciplinari trattati: graphic design, fotografia, cinema, pittura, scenografia e fashion design.
Ad agosto 2022 si è tenuta la discussione di laurea nel metaverso di Edoardo Di Pietro, dottore in Comunicazione, ICT e Media all’Università di Torino con la tesi dal titolo “Tra presente e futuro: l’impatto del Metaverse sulla società. Analisi e applicazioni con il caso studio “Tembo su Minecraft”.
É di dicembre la notizia che Meta ha scelto il Politecnico di Milano per realizzare, come leggiamo sul sito, ‘uno studio accademico indipendente sui rischi e le opportunità del metaverso, nell’ambito di un progetto che prevede da parte di Meta un investimento di 2,5 milioni di dollari in Europa. Infatti, grazie al Fondo per i programmi e la ricerca XR, gli accademici di sette Paesi europei tra cui l’Italia esamineranno come le tecnologie del metaverso si interfacceranno su temi quali la privacy, la sicurezza, l’inclusione e il futuro del lavoro.’
I mondi virtuali privi di confini geografici aprono nuove possibilità per il futuro dei college e delle università, incluso il lavoro collaborativo non solo per studenti e accademici di diverse università, ma anche di diversi paesi.
Interessante il punto di vista sull’utilizzo a scopo educativo del metaverso fornita da Muhsinah Holmes Morris, direttore di Morehouse College in Atlanta:
“It is a place of belonging, a creative shared space, that is persistent and happening in real time. It is built with community in mind. Instead of just focusing on the academic side of college life, we focus on the social aspects as well – social, emotional learning, metacognitive strategies, ways to increase health and wellness.”
Investimenti nelle Metaversity
Recentemente Meta è entrata come partner di alcune università americane con il progetto Meta Immersive Learning e sta supportando dieci atenei per far decollare i campus virtuali con un investimento infrastrutturale di 150 milioni di dollari, oltre a donare cuffie Meta Quest VR agli studenti delle università. Leggiamo sul sito che ha l’obiettivo di:
‘to develop the next generation of metaverse creators, fund high-quality immersive experiences that transform the way we learn and increase access to learning through technology. Read more about the Meta Immersive Learning story.’
Le università coinvolte nel progetto sono: University of Maryland Global Campus Europe, Alabama A&M University, South Dakota State University, University of Kansas School of Nursing, Florida A&M University, West Virginia University, New Mexico State University, California State University, Dominguez Hills, and Southwestern Oregon Community College.
Che cosa aspettarci per il futuro?
Sicuramente il 5G e il miglioramento delle tecnologie dal punto di vista hardware (visori più leggeri e confortevoli a costi più contenuti, occhiali per realtà mista) e software potranno dare un impulso allo sviluppo e alla diffusione negli atenei. L’adozione di XR e mondi immersivi non andrà a sostituire, ma affiancherà la formazione in presenza con indubbi vantaggi dal punto di vista formativo.