Pico, la startup cinese comprata un anno fa da Bytedance (che possiede TikTok), ha sferrato il suo attacco a Meta. In una presentazione da “wanna be Apple” ha svelato Pico 4, un visore per la realtà virtuale che si pone come diretto competitor di Oculus Quest 2.
Pico 4 è la versione migliorata del precedente Pico Neo3 Link. Usa un processore Qualcomm Snapdragon XR2 con 8 GB di memoria (lo stesso del Quest 2 che però è depotenziato per problemi di dissipazione del calore). Il display ha una risoluzione di 2.160 x 2.160 pixel per occhio (il Quest 2 si ferma a 1.832 × 1.920) con un campo visivo diagonale di 105° (in linea col competitor). Complessivamente la densità dei pixel è di 1200 PPI (contro i 773) e assicura una nitidezza dell’immagine elevata.
Il design del visore e dei controller è elegante e sembra molto curato. Il peso è di 586 grammi, contro il mezzo chilo del Quest 2 che però ha una fascia elastica e non un sistema posteriore per bilanciare e offrire più comfort. La batteria ha una durata dichiarata di 3 ore, in linea con il mercato.
Sarà disponibile in Europa e in Asia dal 18 ottobre, ma non negli USA, in due modelli: quello con storage da 128GB al prezzo di €429 (€20 in meno del Quest 2) e quello con 256GB da €499.
Da un punto di vista software Pico 4 è basato sul sistema operativo Pico OS (derivato da Android). Supporta anche il tracciamento delle mani per cui è possibile interagire con l’interfaccia utente senza bisogno dei controller.
Per scaricare le applicazioni si può usare il Pico App Store. Diversi giochi interessanti sono stati presentati tra cui Peaky Blinders e The Walking Dead. La social app di riferimento sarà Rec Room almeno fino al lancio di Pico Worlds (inizi 2023) che dovrebbe competere con Horizon Worlds di Meta. Pico Video, invece, è la porta di accesso ai contenuti immersivi dei documentari di Discovery Channel, ai concerti virtuali di Wave e, ovviamente, ai video verticali (meh!) di TikTok (connettendo il proprio account).
Previsto anche il lancio, nei prossimi mesi, di un visore per il mondo aziendale che si dovrebbe chiamare Pico Pro o Enterprise.
L’annuncio di oggi è il segnale che il mercato della realtà virtuale è in fermento e una sana competizione non può che portare vantaggi per noi utenti. La strada di Pico non sarà in discesa perché dovrà convincere sia i consumatori (vedremo se la comunicazione e la distribuzione saranno adeguati) che gli sviluppatori, necessari per arricchire lo spettro delle applicazioni.