La finlandese Varjo sta sviluppando degli eccellenti strumenti di accesso ad un vero metaverso, definito true to life. L’azienda va nella direzione di un metaverso industriale, ma ovviamente da cosa nasce cosa. Le caratteristiche tecniche dichiarate sono risoluzione dell’occhio umano, collaborazione virtuale fotorealistica, qualità cinematica, carichi di lavoro XR/VR e neurotecnologia (sulla piattaforma OpenBCI). Si noti che realtà virtuale e realtà estesa sono ancora citate come un’unica, grande famiglia, nonostante negli ultimi tempi voci autorevoli anticipino per loro due futuri distinti.
Di questa azienda si parla relativamente poco: nata nel 2016, si dedica più alla tecnologia che al marketing.
Varjo ha due linee di prodotto, hardware e software.
L’hardware, partito nel 2017, comprende tre visori: VR3, XR3 e Aero, nato ad ottobre 2021.
Il software principale è la Reality Cloud Platform, lanciata nel giugno 2021 con l’obiettivo di ridurre la computazione locale. Gli annunci sulle sue funzionalità sono non solo quelli giusti, ma anche da leader: competenze su Unity e Unreal, presenza di Amazon Web Services e NVIDIA GPU (secondo XRToday).
Completa l’offerta software il modulo di Teleporting per la collaborazione immersiva, che sul sito viene presentato da Urho Konttori, Co-Founder e CTO. Con la tecnologia di Varjo, chiunque sarà in grado di catturare l’ambiente circostante in 3D e quindi invitare qualcun altro a unirsi alla stessa identica realtà, vedere e ascoltare gli altri e condividere la propria esperienza in un’immersione assoluta.
Le caratteristiche dei tre visori
Diamo ora un’occhiata alle proposte hardware. VR-3 ed XR-3 hanno bisogno di un abbonamento agli aggiornamenti di software.
Varjo VR-3 dichiara prestazioni VR ineguagliate, con il massimo nella risoluzione (>70 ppd) e nel campo visivo (115°). L’eye tracker integrato va a 200 Hz e il rilevamento della mano ultraleap, anch’esso integrato.
L’archetto di precisione a 3 punti è comodo e consente di allungare le sessioni VR. La distanza interpupillare (IPD) è gestita in automatico: il frame rate di 90 Hz e le lenti personalizzate riducono l’affaticamento degli occhi e in generale il fastidio del visore.
Il prezzo è di 6.495 euro, con abbonamento minimo di 1.495 euro per un anno.
Varjo XR-3 propone realtà mista fotorealistica e realistica basata su pass-through video a bassa latenza da 12 megapixel. Eredita dal VR3 risoluzione, campo, ultraleap e IPD.
La gamma di colori corrisponde al 99% con sRGB e al 93% con lo spazio colore DCI-P3. La profondità è basata sulla tecnologia LiDAR. Al momento in cui scriviamo il materiale stampa dichiara che è in beta la funzione di “tracking inside-out”, che offre flessibilità anche senza l’impiego di stazioni base.
Il prezzo è di 3.645 euro, con abbonamento minimo di 795 euro per un anno.
Varjo Aero è il visore destinato al mondo semi-pro. E’ in vendita a 1.990 euro e non ha bisogno di abbonamenti.
Si parla di una risoluzione di 35 pixel per grado sul consueto campo visivo di 115 gradi. L’auricolare è dotato di mini display LED di livello professionale, regolazione del colore, livelli di contrasto e lenti asferiche a risoluzione variabile cristalline. L’eye tracking integrato migliora sia l’interazione, sia la risoluzione, riducendo i requisiti di calcolo locale.
La scelta dei partner
L’azienda ha sede a Helsinki, in Finlandia, e vende in almeno quattro continenti: Europa, Asia, Oceania e America del Nord (Stati Uniti). E’ stata fondata da veterani di lunga data di Nokia, che tuttora la gestiscono, come il CEO Timo Toikkanen. Finora ha raccolto finanziamenti per 146 milioni di dollari. Come sempre accade, anche Varjo è al centro di voci di acquisizione, anche se la dirigenza sembra escluderlo.
I suoi finanziatori storici sono EQT Ventures, Atomico, Volvo Car Tech Fund, Lifeline Ventures, il Governo finlandese attraverso Tesi. Varjo ha acquisito anche due nuovi sostenitori Mirabaud e Foxconn. In particolare, Foxconn è un potenziale partner di produzione per i suoi dispositivi. Al momento, Lenovo è reseller di Varjo.