Alcuni effetti polarizzanti della tecnologia digitale appaiono interessanti da studiare per acquisire punti fermi. Apparentemente, ormai, la curva di accrescimento dei nuovi mercati pionieri (ma non nella prima bolla) è sostanzialmente la stessa e viene erogata sotto il benevolo filtro del CAGR, la crescita composta. In sostanza, viene indicata un’analisi di partenza con un valore di mercato, un mercato di arrivo dopo tot anni e si fa un grafico.
Confrontando due diverse analisi nella stessa finestra temporale, dal 2023 al 2030, una per la realtà aumentata (quella del visore di Apple, 4.000€ circa) e una relativa al metaverso (quella del visore di Meta, 400€ circa), si nota che le due curve sono sovrapponibili.
Un’analisi di Fortune Business International ha visto la realtà aumentata tra il 2023 e il 2030, a valori di crescita media (CAGR) del 50,7%.
Un’altra analisi di Grand View Report assegna al Metaverso una crescita di oltre il 40% annuo dagli 82 milioni di dollari del 2022 fino a sfiorare il miliardo nel 2030. L’analisi, impostata nel 2022, è stata aggiornata nell’aprile del 2023.
Ovviamente due sole analisi sono solo un caso, ma pensando a quello che si trova in giro l’impressione che il metodo sia ormai standardizzato resta forte.
I due mercati, AR e metaverso, sono certamente sovrapposti e interdipendenti. La crescita prevista per il primo (50%) è leggermente superiore a quella del secondo (40%). L’AR parte appena dietro, ma punta al sorpasso per il 2028.
Un’altra regola è che la prossima tecnologia ha una prima crescita più veloce di quella che l’ha preceduta. Vale per il ritorno dell’AR in chiave Mela, e vale ancor di più nei social, dove Threads ha nuovamente battuto tutti i record (100 milioni di iscritti in soli 5 giorni dal lancio), anche se ancora si tratta di un servizio con poche funzioni e con potenzialità tutte da verificare.
Tanto tempo fa lo definii “indice champagne”, parafrasando altrui e ben più lucide indagini. In questo, nulla è cambiato.